Per ora mi connetto poco per il piu' semplice dei motivi: non sono quasi mai a casa. Il mio metabolismo informatico e' stato da sempre irregolare, per cui non c'e' da meravigliarsi, a volte ho bisogno di staccare e stare sempre in giro, bere al bar, conoscere gente nuova, parlare fino alle 6 del mattino dei problemi piu' fondamentali dell'umanita' o delle cose piu' stupide che le nostre menti bacate riescono a concepire, per poi finire al panificio di turno, concorrenti al banco delle persone che a quell'ora si svegliano per andare a lavorare in campagna, tra le terre del mio piccolo paese agricolo, Campobello di Licata, noi nel tentativo di accaparrarci una pizza, loro in quello di comprare il pane che mangeranno piu' tardi con buon appetito dopo alcune ore di lavoro.
A Campobello non c'e' quasi nulla, direi che c'e' degrado culturale, e il degrado e' amico delle passioni: i bambini hanno la possibilita' di fare quello che vogliono perche' non c'e' nulla da fare altrimenti, e l'alternativa alle palestre, alle scuole di musica e di danza non e' necessariamente la noia.
Al bar che frequento di solito tra tanti altri c'e' anche Ernesto Magro, piu' o meno mio coetaneo, che il suo tempo lo ha usato per pensare a cose da dipingere, e a dipingere queste cose a cui ha pensato. Avevo gia' visto alcuni suoi quadri, ma qualche giorno fa ne ha esposti quattro che non conoscevo. Uno di questi e'
Suor Lecca Lecca. Per quanto le mie finanze in questo periodo non brillino di luce propria ho deciso di acquistarlo, non ne ho potuto fare a meno.
Ora ho il quadro, e mi piace di piu' ogni volta che lo guardo, ma non ho una parete a cui attaccarlo: devo cercare la mia nuova casa di Catania verso la fine di Settembre, cosi' l'unica cosa che posso fare per ora e' attaccarlo qui nel blog per condividerlo con voi, nella parete di questo post. E' un 85 x 110, olio su tavola. Spero piaccia anche a voi come piace a me.
Edit: particolare del volto