Tutti coloro che sviluppano software per farne prodotti si trovano ad affrontare un processo continuo di scelta di cosa e' bene implementare per avere successo. E' un processo complesso perche' le idee in molti casi hanno bisogno di una evoluzione.
Ad esempio
photoshop era inizialmente un visualizzatore di immagini per Mac, scritto come strumento di supporto
per fare una tesi di dottorato.
Photoshop non e' affatto un caso isolato, la stessa strada e' stata seguita
da molti altri software nati per passione o come piccole utility che nel
tempo si sono sviluppate fino a diventare programmi commerciali di grandissimo
successo.
In questo articolo cerchero' di organizzare le mie idee sull'argomento: ho pensato molto spesso a questi processi nell'ultimo anno, e' arrivato il momento di fare il punto sulla situazione, e cerchero' di esporre il mio punto di vista in maniera fruibile dal lettore.
L'ipotesi di Paul Graham
Paul Graham sostiene che se le idee per una startup avessero davvero valore, ne sarebbe nato un mercato, e siccome tale mercato non esiste, evidentemente in una startup il punto fondamentale non e' nell'idea, ma nella gente che la compone. Insomma se hai il giusto gruppo di persone e cominici a fare qualcosa, anche se all'inizio vi buttate sull'idea sbagliata con un po' di accortezza finirete per aggiustare il tiro e fare qualcosa di utile.
Non il cosa, ma il come
Anche se i due punti di vista non sono identici l'ipotesi di Graham potrebbe essere messa in stretta relazione con la differenza che c'e' tra il cosa e il come.
Avere il giusto gruppo di persone evidentemente da un vantaggio concreto non solo nella capacita' di correggere il tiro quando diventa chiaro che l'idea di partenza era errata, ma specialmente nella qualita' della trasformazione dell'idea in software utilizzabile.
Possiamo ipotizzare che quasi tutte le idee non totalmente assurde vanno bene,
e se vengono realizzate nella giusta maniera, possono potenzialmente funzionare.
Se questo fosse vero il problema non e' tanto trovare l'idea vincente, ma
evitare le idee perdenti, che non servono a nessuno, che non danno alcun
vantaggio all'utente.
Visto cosi' il compito di selezione di una idea puo' sembrare estremamente facile, eppure se seguite con una certa assiduita' i blog in cui vengono recensite le nuove startup web 2.0 vi meraviglierete di quanti progetti che non hanno il minimo senso di esistere vengono sfornati ogni giorno.
Alcune idee sono vincenti?
Ammettiamo dunque che avere un buon team e non prendere una idea assurda sia sufficiente per avere buone possibilita' di attrarre gli utenti. E' una buona notizia, ma non ci dice molto sulla differenze tra le varie idee potenzialmente vincenti, sono tutte uguali? Probabilmente no.
Ad esempio perche' il
modello Digg funziona con tale semplicita'? Basta clonarlo e creare una nuova community intorno al nuovo servizio e molto spesso si ha un sito funzionante: la storia si e' ripetuta N volte ormai. A prima vista sembrerebbe che c'e' qualcosa di magico nell'idea di far proporre e votare le notizie agli utenti, forse pero' una idea non e' una cosa cosi' statica, ma un processo contaminante, e cio' potrebbe darci una nuova prospettiva e spiegare perche' il modello Digg ha funzionato piu' volte.
Wikio e Digg
Su rai uno va in onda ormai da anni il gioco dei pacchi. Inizialmente condotto da Paolo Bonolis ha un format molto semplice, e ormai e' molto popolare nelle TV delle famiglie italiane.
Per qualche ragione il programma ha cambiato qualcosa come quattro diversi conduttori: artisti molto diversi in alcuni casi, ma alla fine il programma finiva per funzionare sempre. Allora qualcuno ha detto
E' il format! non Bonolis a far funzionare il programma.
Cos'e' il format se non l'idea? Eppure pensate a questo possibile scenario. Se invece di Bonolis alla prima edizione del programma ci fosse stato un conduttore meno capace magari il gioco non sarebbe mai diventato cosi' popolare. Penso che i conduttori che si sono successi a Bonolis avevano la strada spianata dal fatto che ormai
le gente conosceva il meccanismo. Il programma era gia' maturo, a quel punto si che un conduttore vale l'altro purche' non sia una scarpa.
Si puo' fare un parallelo tra il gioco dei pacchi e Digg. Questo servizio sembra funzionare facilmente quando viene copiato nelle sue diverse incarnazioni di Reddit, Oknotiize, ed altri ancora, perche' in realta' sia gli sviluppatori che una parte degli utenti iniziali della copia conoscono gia' il Format, le dinamiche, le parti che bisogna assolutamente avere e curare, come ad esempio i commenti, l'idea di una pagina di informazioni della notizia, il meccanismo di voto, e cosi' via.
Con questa ipotesi in mente pensate come
Wikio, popolarissimo in Francia, non sia riuscito a diventare altrettanto popolare in Italia. Forse Wikio e' stato sviluppato in una condizione piu' circoscritta: quando e' arrivato in Italia lo conoscevano in pochi. Magari il suo format non ha meno meriti, intrinsecamente, di Digg, ma forse l'idea non era abbastanza conosciuta a pre-digerita (probabilmente ci sono anche altre importanti motivazioni, ma questa potrebbe essere stata tra quelle determinanti).
Le idee devono evolversi
Non c'e' niente di magico nell'idea di Digg o in quella del programma dei pacchi di Rai uno. Sono idee sicuramente nel versante buono, ma non e' per nulla ovvio che avrebbero funzionato in ogni caso. Se ce le avessero raccontate prima di arrivare al successo, nella loro forma grossolana, magari saremmo stati scettici.
Allo stesso modo se mi avessero detto che Twitter, nella sua idea di base di
mettere sul web i fatti tuoi ogni 10 minuti sarebbe stato meritevole di tale successo tra il pubblico sarei stato scettico, perche' non avrei pensato alla evoluzione della idea:
Infatti quello che funziona davvero di Twitter e' che e' una sorta di chat multiutente su tempi diluiti e poco invasiva, in cui lo stress non e' nel dialogo, ma nel creare una sensazione di partecipazione, di stanza, di compagnia.
Questi elementi si catturano solo dopo che l'idea subisce una evoluzione,
e ci sono degli accorgimenti che possono facilitare tale processo.
Ci si evolve se si parte semplici
Se tutto e' gia' pianificato e predigerito all'inizio, come fanno spesso le grandi societa' di sviluppo, e' difficile riuscire ad evolvere l'idea in relazione all'utilizzo che gli utenti fanno di una applicazione o di un sito.
E' tutto disegnato a priori, e probabilmente in maniera errata perche' riuscire a capire alcune cose prima di partire e' quanto meno improbabile.
Anche per questo partire semplici e' una buona idea. Ecco il Digg degli esordi:
Non era semplice solo la grafica, ma specialmente il meccanismo. Se non vado errato in questa fase Digg non possedeva ancora neppure i commenti.
La semplicita' iniziale e' importante non solo per partire presto e per dare all'idea la possibilita' di seguire una evoluzione basata sul reale utilizzo del sistema, ma anche per far capire subito all'utente qual'e' il core del servizo.
Nelle prime fasi e' necessario non solo evolvere il servizio ma costruire una community attorno ad esso, ed e' difficile costruirla se per capire e utilizzare il servizio servono di piu' di un paio di banali operazioni.
Passione
Un diverso aspetto del funzionamento delle idee e' legato al fatto di
creare cose per gli altri invece che
creare cose per se stessi. Sono troppo convinto ormai che la seconda e' l'unica strategia che funziona. Bisogna essere, specialmente nelle fasi iniziali, utenti appassionati dei propri servizi. Perche' questo avvenga e' importante creare servizi di cui noi siamo diretti beneficiari: disegnare per gli altri funziona davvero male. Inoltre se l'idea e' valida per gli stessi sviluppatori ci sono buone possibilita' che sia valida anche per altre persone.
Ritenta, sarai piu' fortunato
Non si puo' pretendere di fare centro la prima volta. Se una idea non ha funzionato potrebbe non essere saggio sprecare tempo nel tentativo di recuperarla. Non significa che tutto deve funzionare magicamente dopo il primo mese, ma si devono vedere i segnali.
Se tali segnali non ci sono, e non si individua un errore fondamentale che puo' essere rimediato, e' meglio mettere da parte quel progetto e iniziarne immediatamente uno nuovo.
Se vi preoccupa l'idea del fallimento, non c'e' alcun motivo per cui quando sviluppate i progetti che ancora non hanno raggiunto la massa critica dovete mettere il vostro nome. Registrare un dominio anonimamente costa ben poco. Avere un ciclo di sviluppo breve e iniziare con idee semplici e' fondamentale anche per questa ragione: permette di reiterare il processo in tempi brevi.
Dall'idea originale alla beta funzionante non dovrebbero passare mai piu' di tre mesi. E nei successivi tre mesi bisogna capire se la cosa puo' funzionare o vale la pena di passare ad altro. Due progetti ogni anno significa avere un alto grado di possibilita' di successo se si ha il giusto team e non si spreca tempo in idee che sono assolutamente assurde al costo di essere innovative.
Da dove prendere le idee?
- Dalle vostre necessita'.
- Dall'inversione paradossale di idee che esistono gia': i siti di news sono fatti dalle redazioni e gli utenti leggono? Facciamoli fare agli utenti (Digg).
- Dall'identificazione dell'oggetto col soggetto: i bookmark sono siti, il posto dove metterli diventa un sito (Delicious).
- Dalla riproposizione di una idea esistente in un contesto diverso (Flickr, Meebo, Gmail, LLOOGG).
- Dalla possibilita' di mettere in contatto in un modo diverso da quelli esisteni le persone (Facebook, Twitter, ...)
- Dalla copia di qualcosa che gia' esiste, aumentandone la qualita' (google, gmail, ...)
- Dalla copia di qualcosa che gia' esiste, sfruttando la localizzazione (Segnalo, Oknotizie).
- Dalla filantropia (Geocities, Wikipedia).
E da infinite altre fonti: le idee per fortuna non mancano.