I blog sono setacci di idee

Wednesday, 18 April 07
Lo scarto di qualcosa
Dedicato al post su Youtube che avevo scritto ieri e cancellato questa mattina, vittima sacrificale assieme ad una lunga serie di altri post dell'effetto positivo che ha sulle proprie idee la possibilita' di condividerle con gli altri.


Nel chiuso della nostra scatola cranica siamo disposti ad accettare idee deboli che saremmo in grado di confutare da soli. A volte per pregiudizio, o perche' ci risultano comode e confortanti per qualche ragione, o semplicemente perche' non abbiamo riflettuto abbastanza su un argomento e tutta la nostra attenzione e' stata catalizzata da un elemento non determinante su cui abbiamo basato l'intero impianto della nostra idea.

Ma siamo disposti a scriverle? Durante l'atto di condividere e argomentare queste idee spesso ci rendiamo conto che sono deboli, errate, fallaci. Nel tentativo di spiegarle agli altri le dividiamo in frammenti, ne testiamo la veridicita', cerchiamo alternative, e ci sentiamo giudicati da un numero di persone capaci che sono la' fuori e se siamo fortunati vengono a leggere quello che abbiamo scritto. Il riferimento non siamo piu' noi stessi, ma l'oggettivita' delle cose, la forza delle idee che esprimiamo in relazione alla realta' dei fatti.

Nel processo di scrittura di un articolo il blogger immagina una conversazione virtuale con i suoi lettori, si fa delle domande su cosa potrebbero pensare di questo o dell'altro passaggio, valuta quello che scrive da un punto di vista terzo. Prima che conversazioni con gli altri i blog sono conversazioni con l'idea che noi abbiamo di chi ci leggera' e con il nostro stesso ego privato di alcuni dei suoi pregiudizi: monologhi pubblici in cui ogni nostro pensiero viene passato al setaccio della veridicita'.


Anche se facciamo questo sforzo a volte finiremo lo stesso per aver commesso un errore logico o di valutazione su cui abbiamo basato tutto il nostro ragionamento, o per aver introdotto alcune piccole ma importanti imprecisioni: grazie ai commenti abbiamo la possibilita' di creare conversazioni che ci facciano cambiare idea o che ci mostrino come altri punti di vista sono anch'essi validi.

E' necessario fare lo sforzo di argomentare in termini oggettivi quello che scriviamo senza accontentarci di averlo letto in un sito o in un quotidiano che riteniamo autorevole. Citare le fonti e' necessario ma non basta, ogni volta che e' possibile serve toccare le cose con le proprie mani.
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