Qualche giorno fa, se non mi sbaglio con l'articolo su Google, sono finito in prima pagina su Oknotizie per qualche ora, il che mi ha fatto guadagnare 1000 visitatori unici nel giro di poco tempo. Dopo questa simpatica esperienza il grafico degli accessi su lloogg era poco leggibile, le barre dei giorni normali erano state annichilite da quel giorno di gloria:
Non e' il massimo della leggibilita'. Le differenze in tale grafico sono simili a quelle che ci sono nella energia delle onde sonore, di notte, mentre bisbigliate con qualcuno per non fare svegliare gli altri che dormono, e vi cade per terra il tavolo trascinandosi una sedia in stile Luigi XIV in legno massiccio e una pila di piatti.
Nonostante ci sia una enorme differenza tra l'intensita' di un bisbiglio e il fracasso dei piatti che raggiungono il suolo il nostro orecchio riesce a gestire la cosa abbastanza bene, come mai? Perche' usa una scala logaritmica. I suoni di debole intensita' riescono a stimolare abbastanza l'orecchio da essere uditi, ma piu' un suono e' potente, meno i suoi effetti, proporzionalmente, si fanno sentire.
Per fare un esempio se un suono di intensita' 5 genera una risposta 5 nell'orecchio, uno di intensita' 20 generera' una risposta 10, e uno di intensita' 40 una risposta 15, e cosi' via (e' solo un esempio, non dati
reali).
In breve l'orecchio utilizza una scala logaritmica per tradurre l'onda sonora che arriva in stimolo nervoso. Questo tipo di scala rende apprezzabile le differenze tra i diversi campioni, ma permette di mantenere una risoluzione buona nel caso di campioni piccoli.
Cosi' ieri mi sono messo a scrivere un po' di codice per LLOOGG, e il risultato e' che ora premendo il checkbox
logarithm mentre si e' in modalita' grafici, il grafico prodotto e' il seguente:
Se avete piu' o meno sempre le stesse visite non e' di grande utilita', ma nella pratica capita spesso che per qualche ragione un post di successo in un blog finisca per regalare ad un determinato giorno parecchie visite. Non era l'urgenza piu' grande del servizio, ma sono le piccole cose che (spero) fanno la differenza.