Comments for post La qualita' senza un nome
fredi writes: Nice post
Paolo Borin writes: Veramente interessante come approccio in generale a mediare, perennemente mediare tra le naturali diversità e contraddizioni,
Paolo
Havana writes: Ciao Maestro, bel post... certe volte mi stupisci :)
Io ho un approccio diverso dal tuo, mi serve sapere cosa la macchina/software deve fare poi passo al come lo fa e continuo sempre piu' nel dettaglio.
Ma non è questo l'importarte, al di là di top-down o bottom-up, si ha che sempre, ripeto sempre, il progettista è limitato o forazato dalle scelte di una terza persona.
Eminenza grigia interposta tra lui e la sua creazione.
In genere l'eminenza grigia, o meglio riprendendo un libro (momo), dicevo in genere quest'"uomo grigio" valuta e pesa solo due cose: soldi e tempo.
La qualità non è neache contemplata se non dopo a giochi fatti.
Tutto subito e tutto a basso costo.
Solo chi e' libero, chi lavora per se puo' permettersi qualche liberta'.
Ti faccio un grosso inbocca al lupo per questo nuovo progetto, e ovviamente ne parleremo tra qualche mese con un bel mojito in mano.
A presto
Nex writes: Bellissime considerazioni, espresse in modo davvero poetico.
Filosofie come "code is poetry" del team di wordpress, o "possa la bellezza essere ovunque attorno a me" di Juza, Fanno fare grandi cose, in tutti i campi.
Mi ha ricordato alcune considerazioni di un articolo di Baricco su Renzo Piano e la nuova Morgan Library:
http://www.oceanomare.com/ipsescripsit/articoli_letteratura/morganlibrary_ny.htm
antirez writes: @Fabrizio: grazie del commento. Il 20% che i lavoratori a google possono spendere nel portare avanti i progetti personali puo' essere assimilato a questo post nel senso che sicuramente in quel 20% possono procedere nel progetto senza alcun tipo di pressione esterna o quasi.
Pero' le condizioni ideali si realizzano piu' facilmente in una startup dove quel 20% e' invece vincio al 100% (o magari 80% perche' si fa anche altro solitamente per gestire gli aspetti burocratici ed altri aspetti non direttamente collegati allo sviluppo).
@Panta: Grazie, non avevo pensato completamente alla prospettiva storica. E' molto rassicurante pero' pensare che abbiamo solo per un momento perso la cultura progettuale che le civilta' passate hanno posseduto, anche fino a soli 500 anni fa e proprio nella nostra nazione! Mi chiedo anche io quando durera' quest'era buia, ma nel piccolo iniziano ad esserci alcuni segnali che nell'informatica inizia a farsi avanti l'idea del progetto come arte.
Forse proprio perche' come dici tu non e' stato possibile nell'informatica codificare delle procedure per arrivare ad un prodotto *commercialmente* accettabile step by step. Perche' visto da un punto di vista diverso un ponte non e' diverso da un software, e' solo che gli elementi di scontro, di tensione, sono poco importanti per la nostra cultura.
Se nella progettazione di un ponte gli elementi di integrazione con l'ambiente, panorama e sensazioni durante il percorso, minimo utilizzo dei materiali e intrinseca bellezza nel guardare l'opera fossero presenti allora il ponte sarebbe come un progetto architettonico o un programma e sarebbe ben difficile codificare delle regole!
Se invece l'unico interesse della nostra cultura e' fare un monolite su cui si puo' far passare il trasporto su gomma diventa facile, fai i calcoli e butti N metri cubi di grigio cemento ed e' fatta... piu' o meno.
panta writes: Non ho mai letto nulla che riassumesse cosi` bene l'essenza della progettazione. Peccato che cosi` pochi progettisti abbiano questa consapevolezza. Purtroppo per molti la progettazione e` solo la rigida applicazione meccanica di procedure consolidate (nell'informatica meno, perche' nessuno e` riuscito a codificarle, per fortuna). Senza il processo doloroso del concepimento di una soluzione, non c'e` qualita`. Quando ritorneremo alla sapienza dei greci, che vedevano nella progettazione prima di tutto un arte, e poi una tecnica?
fabrizio writes: scusa per il commento che non aggiunge nulla...
ma non riuscivo a trattenermi dal non dire:
poetico questo è un post poetico. :)
PS: secondo te il 20% di tempo libero che gli sviluppatori di google hanno per sviluppare le loro idee può essere assimilato al messaggio di questo post?
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